Ormai da mesi lo si immaginava e temeva: il 2022 è entrato
nella storia della climatologia italiana ed europea come un anno tra i
più estremi mai registrati in termini di caldo e deficit di
precipitazioni, e in particolare in Italia si è rivelato il più
caldo e siccitoso nella serie climatica nazionale, iniziata nel 1800
e gestita dal
CNR-ISAC di Bologna, con pesanti ripercussioni sulle portate
fluviali (il deflusso del Po a fine luglio 2022 ha toccato un minimo
storico di circa 100 m3/s), sull'agricoltura e la
produzione idroelettrica.
Il
fondo dell'invaso artificiale di Ceresole Reale (1579 m, Valle Orco -
Torino, Gran Paradiso), secco, privo di neve e soggetto a tempeste di
polvere durante gli episodi di foehn, ha rappresentato un'icona della
siccità e della carenza di innevamento dell'inverno 2021-22 sulle Alpi
(immagine del 27 febbraio 2022, f. Alessio Bertetto).
Pur con qualche "digressione" più perturbata e piovosa
(come quella di novembre 2022, mese che ha visto cadere straordinarie
precipitazioni, talora alluvionali, sulle regioni tirreniche, soggette
a continui flussi umidi da Ponente), l'anno è stato dominato da
configurazioni anticicloniche in continua rigenerazione
sull'Europa, con le massime anomalie di geopotenziale (semplificando,
di pressione atmosferica a quote intorno a 5500 metri) tra il Sud
della Francia, il Nord-Ovest italiano e la Sardegna, dove infatti
si sono localizzate anche le più intense anomalie di caldo e siccità.
I medesimi anticicloni (per lo più nord-africani) da un lato hanno
apportato ripetutamente masse d'aria calda subtropicale,
dall'altro hanno deviato le normali traiettorie dei sistemi
perturbati atlantici verso l'Europa nord-orientale.
L'estate 2022, esordita già a metà maggio, è stata
molto lunga e calda, confrontabile solo con quella storica del
2003, mentre le perdite di massa glaciale sono risultate le
peggiori mai sperimentate sulle Alpi per l'effetto combinato delle
scarsa alimentazione nevosa dell'inverno 2021-22 (qui
la situazione al Ghiacciaio Ciardoney, Gran Paradiso, e
in generale sulle Alpi occidentali italiane).
Rari gli afflussi di aria fredda provenienti tra Nord
ed Est, limitati a pochi episodi tra marzo e aprile.
Anomalie di altezza del geopotenziale alla superficie di 500 hPa
(circa 5500 m di quota) sull'Europa nel 2022: evidente, in rosso, il
nucleo di anomalia positiva (anticicloni più forti e persistenti del
normale nella media troposfera) sull'Europa centro-meridionale.
Osservare un'anomalia di tale intensità e insistenza su un territorio
così vasto e su un periodo così lungo - situazione cosiddetta di
"blocco atmosferico" - è davvero raro e straordinario
(fonte: PSL-NOAA).
Nella tabella sottostante sono riassunte le principali
statistiche climatiche di una serie di osservatori meteorologici
storici del Nord Italia (temperature medie e precipitazioni totali
annue; clicca sulla tabella per aprirne il pdf).
Tutti gli osservatori presi in considerazione hanno sperimentato
l'anno più caldo in serie di osservazione talora plurisecolari, e per
di più superando i record precedenti anche di oltre 0,5 °C (di
0,6 °C a Parma e Oropa, di 0,7 °C al Gran San Bernardo, di 0,9 °C a
Torino e di 1,0 °C a Genova), fatto sbalorditivo allorché si parli di
temperature medie annue: di solito i nuovi primati si stabiliscono sul
filo del decimo di grado °C...
Gli scarti dalla norma del nuovo (e già caldo) trentennio di
riferimento 1991-2020 sono stati distribuiti piuttosto omogeneamente
intorno a +1,5 °C, con deviazioni un po' più contenute tra
costa romagnola e Marche (+1,0 °C a Pesaro, +1,1 °C a Urbino), e più
marcate al Nord-Ovest (+1,8 °C ad Aosta e al Gran San Bernardo, +1,9
°C a Milano).
Quanto alle precipitazioni, nuovi record minimi
secolari sono stati raggiunti sulle regioni nord-occidentali (a
Torino, Gressoney, Oropa, Varese, Milano), dove più si è avvertita
l'influenza degli anticicloni, mentre procedendo verso Est, pur
sempre in un contesto di spiccato deficit, l'anomalia secca è stata
meno accentuata: a Modena è stato solo il 40° anno più secco in
una serie di 193 anni (un caso in media ogni 4,8 anni), a Pesaro il
41° in 151 anni (un caso in media ogni 3,7 anni).
La stazione di Borgo Grotta Gigante, sul Carso
Triestino, con i suoi 1218,3 mm totali si è perfino avvicinata alla
media (prossima a 1300 mm/anno), per lo più a causa di un
settembre estremamente piovoso (512 mm concentrati peraltro in
pochi eventi; un record dall'inizio delle misure nel 1967 non
solo per settembre, ma per qualunque mese dell'anno!).
Al Sud, tra le località più secche segnaliamo Catania, dove il
pluviometro SIAS (via San Francesco La Rena) ha chiuso l'anno con
365,2 mm, minimo nella serie iniziata nel 2002.
Anomalie di temperatura media annua 2022 in Italia: è stato un anno
troppo caldo in tutto il Paese, ma soprattutto al Nord-Ovest, dove le
elaborazioni del CNR-ISAC di Bologna confermano scarti dalla norma
prossimi a 2 °C, in buon accordo con quanto rilevato dagli osservatori
storici considerati in questo articolo.
Serie
CNR-ISAC delle anomalie termiche annue a scala nazionale in
Italia,
dal 1800. Alcune informazioni fondamentali:
1)
il 2022 è di gran lunga l'anno più caldo della serie (+1,15 °C
rispetto al 1991-2020), e supera di 0,40 °C il record precedente del
2018 (+0,75 °C);
2)
i cinque anni più caldi in oltre due secoli sono tutti concentrati dal
2014 in poi, e i dieci più caldi dal 2003 in poi, a testimonianza
della drammatica accelerazione del riscaldamento atmosferico;
3) in
223 anni la temperatura media nazionale è aumentata di 2,4 °C.
Maggio, giugno, luglio, ottobre e dicembre hanno tutti raggiunto
la seconda posizione tra i più caldi della serie termometrica
nazionale e, benché nessun mese del 2022 - preso singolarmente - sia
stato da record, proprio l'estrema persistenza delle fasi calde ha
contribuito al nuovo primato plurisecolare su scala annua. Solo
l'inizio della primavera ha proposto un intervallo di temperature
moderatamente sotto media.
Serie
delle temperature medie annue a Torino-centro (dati attuali della
stazione Arpa
Piemonte di via della Consolata) e al Collegio Alberoni di
Piacenza. In entrambe le località il 2022 è stato l'anno più caldo,
con superamento del caso precedente più marcato a Torino.
Serie
CNR-ISAC
delle anomalie pluviometriche annue a scala nazionale in Italia, dal
1800. Alcune informazioni fondamentali. Con un deficit complessivo del
30% rispetto al trentennio 1991-2020, il 2022 è l'anno più secco
insieme al recentissimo caso del 2017. Tuttavia, date le
temperature più elevate che hanno intensificato l'evapotraspirazione
da suoli e vegetazione, non ci sono dubbi sul fatto che il nostro
Paese abbia sperimentato nel suo insieme
le peggiori condizioni di siccità in oltre due secoli.
Inoltre, la linea nera della media mobile, che permette di cogliere
meglio l'andamento di fondo di un parametro con forte variabilità
interannuale, tocca il punto più depresso delle serie, indicando che
siamo di fronte a un episodio secco prolungato e che il 2022 segue
un gruppo di anni già fortemente deficitari cominciato nel 2015
(con l'eccezione del piovoso 2018).
Carta
delle precipitazioni totali del 2022 in Italia, elaborata
dall'associazione
Meteonetwork
(carte periodiche e archivio consultabili
qui).
Per quanto la rete di stazioni MNW sia meno fitta su zone montane
soggette di solito a piovosità più abbondante, l'immagine è altamente
rappresentativa della distribuzione nazionale delle precipitazioni, ed
è peraltro l'unica che sia disponibile liberamente al pubblico. Con i
toni giallo-chiaro si identificano le zone più asciutte, con meno
di 400 mm annui: la Valpadana occidentale, parte delle Marche
meridionali, del Tavoliere, e i settori sud-orientali di Sardegna e
Sicilia.
Poche le zone che hanno ricevuto oltre 1000 mm, per lo più
sulle estreme Alpi orientali e sul Carso, sull'Appennino Tosco-Emiliano e sul
versante tirrenico dell'Appennino meridionale, soprattutto in
Campania, subissata da piogge alluvionali nel tardo autunno.
In
termini di anomalia pluviometrica nazionale, la stima ottenuta dalla
rete MNW (rispetto alla base dati ERA5 1981-2010), pari a -36%,
è confrontabile con quella di -30% ottenuta dal CNR-ISAC rispetto al
periodo 1991-2020.
Il Nord-Ovest, parte del Nord-Est, del Centro e la Sicilia
sud-orientale sono le zone in cui il deficit è stato maggiore (oltre
-40%).
Le poche aree sopra media sono localizzate per lo più sull'Appennino
meridionale e in Sicilia occidentale.
Torino è la città italiana in cui il deficit di precipitazioni del
2022 è stato più sbalorditivo: i 310,2 mm di pioggia e neve
fusa raccolti dal pluviometro
Arpa Piemonte di
via della Consolata è il minimo assoluto nella serie dal 1802,
a grande distanza dal precedente che spettava al 1871 (405 mm), e
costituiscono appena un terzo (35%) della norma 1991-2020.
Valori analoghi sono stati confermati anche da altre stazioni nei
dintorni: 335,8 mm al Parco delle Vallere (Arpa
Piemonte), 336,4 mm ai Giardini Reali (Arpa
Piemonte), 344,6 mm all'Istituto
di Fisica dell'Università, 354,4 mm al Bric della Croce (sulla
collina a Est della città, stazione rete
Aeronautica Militare).
Le pianure occidentali del Piemonte, infatti, sono rimaste in ombra
pluviometrica rispetto alle Alpi anche nel tardo autunno 2022,
quando molte regioni italiane, specie al Nord-Est e sul Tirreno,
ricevevano copiose precipitazioni da Ponente e Libeccio, anche
alluvionali come accaduto
il 26 novembre a Ischia.
Anomalia secca sempre intensa, ma meno marcata, all'osservatorio del
Collegio Alberoni di Piacenza. Terzo anno meno piovoso nella serie
dal 1871 (488 mm) dopo i casi del 1929 (469 mm) e del 1952 (405
mm, minimo storico). L'intera serie piacentina è stata
digitalizzata a partire dai registri originali dal socio e
collaboratore SMI Maurizio Ratti, e verrà analizzata in un libro
della
collana SMS "Memorie dell'atmosfera" la cui pubblicazione è
prevista nel corso del 2023.
La
distribuzione delle anomalie annue e nazionali di temperatura e
precipitazioni (fonte: CNR-ISAC) conferma che il 2022 è stato
l'anno più estremo almeno dal 1800 per combinazione di caldo e siccità.
Il pallino rosso di riferimento si trova infatti nell'angolo più in
alto a sinistra del grafico a dispersione, simile solo al 2017 che
tuttavia fu meno caldo. La sua collocazione molto discosta dalla
"nuvola" della quasi totalità degli altri punti segnala l'estrema
rarità ed eccezionalità dell'episodio caldo-secco. All'opposto (in
basso a destra nel grafico) troviamo il 1814 e il 1855,
molto freddi e ricchi di precipitazioni, non a caso in corrispondenza
delle ultime due fasi di culmine della Piccola Età Glaciale.
2022 IN ITALIA: GLI EVENTI DA RICORDARE
Nel quadro di un'annata estremamente calda e secca, si
è comunque verificata una serie di eventi meteorologici variegati e
talora dannosi, tra cui spiccano la tempesta di vento del 18 agosto
tra Spezzino, Toscana e Nord-Est, l'alluvione del 15 settembre
nelle Marche e la serrata sequenza di perturbazioni da
Ponente di ottobre-novembre con esito spesso alluvionale soprattutto
in Campania e Sicilia occidentale (e in particolare il 26 novembre
a Ischia).
Leggi qui la cronaca meteorologica
2022
con gli episodi più degni di memoria.
QUINTO ANNO
PIU' CALDO NEL MONDO,
SECONDO IN EUROPA,
E IL PIU' CALDO IN TUTTO IL SUD-OVEST
DEL CONTINENTE
Il 10 gennaio 2023 l'agenzia di monitoraggio
satellitare della Terra
EU-Copernicus
(servizi sui cambiamenti climatici e il monitoraggio dell'atmosfera,
C3S e CAMS) ha diramato
l'analisi delle anomalie climatiche del 2022 in Europa e nel mondo.
Di seguito riportiamo alcuni messaggi fondamentali:
* dall'inizio delle osservazioni satellitari nel 1979
(ma in realtà anche in oltre un secolo e mezzo...) il 2022 è risultato
il 5° anno più caldo nel mondo con 1,2 °C sopra la media del
periodo preindustriale (1850-1900).
Tutti gli ultimi 8 anni (2015-2022) hanno mostrato anomalie superiori
a +1 °C, e sono stati anche gli otto più caldi (secondo
la serie del MetOffice britannico il 2022 è in sesta
posizione, ma il significato climatologico non cambia
minimamente; il posizionamento in classifica può variare sul filo
dei centesimi di °C di media globale in base a differenze nei metodi
statistici utilizzati nelle analisi da parte delle varie agenzie che
analizzano le temperature planetarie).
* l'Europa è il continente che si sta riscaldando di
più al mondo, con velocità doppia rispetto alla media planetaria;
* in Europa il 2022 è stato il secondo anno
più caldo dopo il 2020, a scala continentale, mentre è stato il
più caldo in assoluto in tutti i Paesi dell'Ovest e del Sud fino a
parte dei Balcani: Regno Unito, Portogallo, Spagna, Francia,
Lussemburgo, Svizzera, Italia, Slovenia, Croazia e Bosnia- Erzegovina;
* ripetute ondate di calore associate a carenza di
piogge hanno colpito il continente da maggio a ottobre (l'estate
2022 è stata la più calda mai registrata in Europa),
determinando storiche magre fluviali, incendi forestali e perdite
di produzione agricola e idroelettrica.
In Francia, Spagna, Germania e Slovenia si sono rilevate le più
elevate emissioni da incendi da almeno un ventennio;
* un nuovo episodio di mitezza eccezionale ha
interessato gran parte d'Europa tra fine dicembre 2022 e inizio
gennaio 2023, culminando proprio a Capodanno: gelo assente fin
oltre Stoccolma e nuovi primati nazionali di temperatura massima
per gennaio in Polonia (19,0 °C), Danimarca (12,6 °C),
Repubblica Ceca (19,6 °C), Olanda (16,9 °C), Bielorussia
(16,4 °C), Lituania (14,6 °C) e Lettonia (11,1 °C). I
18,9 °C di Varsavia (17 °C sopra media!) hanno sbaragliato di 5 °C il
precedente record di gennaio (fonte: esperto di temperature estreme
Maximiliano
Herrera). Un episodio che nel breve periodo allevia gli effetti
della crisi energetica, ma è lo specchio di una crisi climatica sempre
più grave e impattante a lungo termine (approfondimento
sugli estremi di caldo e freddo del periodo in Nord America ed
Europa);
* infine, sempre l'agenzia Copernicus segnala che la
concentrazione media planetaria di CO2 atmosferica nel 2022
ha toccato 417 ppm (parti per milione), nuovo record, +2,1
ppm rispetto al 2021.
Anomalie di temperatura dell'aria in superficie nel 2022 nel mondo:
prevalgono i colori rosa-rossi delle anomalie positive (più caldo
della norma 1991-2020), rispetto agli azzurri delle anomalie negative
(più freddo della norma). Spicca il caldo eccessivo in Europa,
Groenlandia, Africa nord-occidentale, Artico russo, Medioriente e
Penisola antartica, mentre - all'opposto - si nota l'estesa fascia più
fredda del solito nel Pacifico tropicale per effetto della fase "La
Niña". Solitamente gli anni "La Niña" sono globalmente un po' più
freschi proprio per l'affioramento di acque fredde nel Pacifico al
largo del Sud America, ma ciononostante il 2022 è stato comunque il 5°
o il 6° anno più caldo almeno dalla metà dell'Ottocento, a
causa dell'impronta di lungo periodo del riscaldamento globale
antropogenico
(fonte:
2022 Global Climate Highlights, Copernicus Climate Change and
Atmosphere Monitoring Services).
Anomalie di temperatura in Europa nel 2022: il caldo eccezionale ha
avuto il suo centro nella fascia di territorio compresa tra i
Pirenei e il Nord-Ovest italiano, con scarti di temperatura media
annua dalla norma 1991-2020 prossimi a +2 °C (fonte:
Image of the Day - European Union, Copernicus Climate Change
Service data).
Piazzamento del 2022 nella classifica degli anni più caldi nei vari
Paesi d'Europa: anno più caldo in assoluto in tutto l'Ovest e
Sud-Ovest, nonché su parte dei Balcani. Secondo in Belgio, Germania,
Austria e Montenegro. Terzo in Olanda e Albania, mentre altrove si è
collocato dalla quarta posizione in giù (fonte:
2022 Global Climate Highlights, Copernicus Climate Change and
Atmosphere Monitoring Services).
Ricordiamo che agli estremi di caldo e siccità del 2022
in Europa, ma anche in altre regioni delle medie latitudini boreali,
hanno contribuito i cambiamenti climatici indotti dal riscaldamento
globale antropogenico, come hanno attestato gli studi di
attribuzione meteorologica eseguiti dal
gruppo di ricerca internazionale "World weather attribution"
(leggi gli approfondimenti dedicati ai
40 °C di luglio 2022 nel Regno Unito, alla
precoce calura in India e Pakistan di marzo-maggio 2022, e in
generale agli
eventi dell'estate 2022 nell'emisfero Nord).
ALTRI LINK
Bilancio climatico del 2022 in
Piemonte (ARPA Piemonte) e in
Liguria (ARPA Liguria).
Bilancio climatico del 2022 a
Milano (Osservatorio Milano-Duomo)
L'estate 2022 in
Emilia Romagna (ARPAE).
Il 2022 in
Francia,
Svizzera,
Regno Unito.
Analisi sulle
temperature globali del 2022 (blog scientifico RealClimate).
GRAZIE A...
... tutti i soggetti ed enti che hanno condiviso e
pubblicato dati e informazioni, in particolare i
soci e corrispondenti SMI Maurizio Ratti
(osservatorio di Pontremoli),
Gennaro Di Napoli, Paolo Fantini
(osservatorio di Parma), Luca Lombroso (Osservatorio Geofisico
di Modena), Orietta Cazzuli (ARPA
Lombardia,
osservatorio di Milano-Brera), Alessio Bozzo e Filippo Orlando
(osservatorio di Rovereto), Paolo Valisa (osservatorio
di Varese,
Centro Geofisico Prealpino),
Alberto Nobili (osservatorio
Valerio di Pesaro),
Piero Paolucci (osservatorio
di Urbino), Marco Vassallo (osservatorio di Imperia-Porto
Maurizio), Roberto Pedemonte (per l'osservatorio universitario
di Genova), Renato R. Colucci (CNR - Istituto di Scienze
Polari; per
l'osservatorio carsico di Borgo Grotta Gigante gestito dalla
Società Alpina delle
Giulie).
Inoltre, Luca Maraldo (Provincia
Autonoma di Bolzano, Ufficio meteorologia e prevenzione valanghe),
Igor Torlai (Centro
Funzionale della Regione Autonoma Valle d'Aosta), Luigi Pasotti
(SIAS,
Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano), nonché il
Copernicus
Climate Change Service/ECMWF, il
CNR-ISAC di Bologna (in particolare nella persona di
Michele Brunetti),
ARPA Piemonte,
l'osservatorio meteo-sismico del Santuario di Oropa, l'Opera
Pia Alberoni di Piacenza,
MeteoSvizzera.
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le ricerche su scienze dell'atmosfera, clima e ghiacciai,
e la salvaguardia degli osservatori meteorologici storici
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