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2022: L'ANNO PIU' CALDO E SECCO
IN OLTRE DUE SECOLI IN ITALIA,
IL SECONDO PIU' CALDO IN EUROPA


Daniele Cat Berro e Luca Mercalli, SMI / Redazione Nimbus
12 gennaio 2023

 


Ormai da mesi lo si immaginava e temeva: il 2022 è entrato nella storia della climatologia italiana ed europea come un anno tra i più estremi mai registrati in termini di caldo e deficit di precipitazioni, e in particolare in Italia si è rivelato il più caldo e siccitoso nella serie climatica nazionale, iniziata nel 1800 e gestita dal CNR-ISAC di Bologna, con pesanti ripercussioni sulle portate fluviali (il deflusso del Po a fine luglio 2022 ha toccato un minimo storico di circa 100 m3/s), sull'agricoltura e la produzione idroelettrica.

Il fondo dell'invaso artificiale di Ceresole Reale (1579 m, Valle Orco - Torino, Gran Paradiso), secco, privo di neve e soggetto a tempeste di polvere durante gli episodi di foehn, ha rappresentato un'icona della siccità e della carenza di innevamento dell'inverno 2021-22 sulle Alpi
(immagine del 27 febbraio 2022, f. Alessio Bertetto).
 

Pur con qualche "digressione" più perturbata e piovosa (come quella di novembre 2022, mese che ha visto cadere straordinarie precipitazioni, talora alluvionali, sulle regioni tirreniche, soggette a continui flussi umidi da Ponente), l'anno è stato dominato da configurazioni anticicloniche in continua rigenerazione sull'Europa, con le massime anomalie di geopotenziale (semplificando, di pressione atmosferica a quote intorno a 5500 metri) tra il Sud della Francia, il Nord-Ovest italiano e la Sardegna, dove infatti si sono localizzate anche le più intense anomalie di caldo e siccità.

I medesimi anticicloni (per lo più nord-africani) da un lato hanno apportato ripetutamente masse d'aria calda subtropicale, dall'altro hanno deviato le normali traiettorie dei sistemi perturbati atlantici verso l'Europa nord-orientale.

L'estate 2022, esordita già a metà maggio, è stata molto lunga e calda, confrontabile solo con quella storica del 2003, mentre le perdite di massa glaciale sono risultate le peggiori mai sperimentate sulle Alpi per l'effetto combinato delle scarsa alimentazione nevosa dell'inverno 2021-22 (qui la situazione al Ghiacciaio Ciardoney, Gran Paradiso, e in generale sulle Alpi occidentali italiane).

Rari gli afflussi di aria fredda provenienti tra Nord ed Est, limitati a pochi episodi tra marzo e aprile.

Anomalie di altezza del geopotenziale alla superficie di 500 hPa (circa 5500 m di quota) sull'Europa nel 2022: evidente, in rosso, il nucleo di anomalia positiva (anticicloni più forti e persistenti del normale nella media troposfera) sull'Europa centro-meridionale. Osservare un'anomalia di tale intensità e insistenza su un territorio così vasto e su un periodo così lungo - situazione cosiddetta di "blocco atmosferico" - è davvero raro e straordinario
(fonte: PSL-NOAA).

 

Nella tabella sottostante sono riassunte le principali statistiche climatiche di una serie di osservatori meteorologici storici del Nord Italia (temperature medie e precipitazioni totali annue; clicca sulla tabella per aprirne il pdf).


Tutti gli osservatori presi in considerazione hanno sperimentato l'anno più caldo in serie di osservazione talora plurisecolari, e per di più superando i record precedenti anche di oltre 0,5 °C (di 0,6 °C a Parma e Oropa, di 0,7 °C al Gran San Bernardo, di 0,9 °C a Torino e di 1,0 °C a Genova), fatto sbalorditivo allorché si parli di temperature medie annue: di solito i nuovi primati si stabiliscono sul filo del decimo di grado °C...

Gli scarti dalla norma del nuovo (e già caldo) trentennio di riferimento 1991-2020 sono stati distribuiti piuttosto omogeneamente intorno a +1,5 °C, con deviazioni un po' più contenute tra costa romagnola e Marche (+1,0 °C a Pesaro, +1,1 °C a Urbino), e più marcate al Nord-Ovest (+1,8 °C ad Aosta e al Gran San Bernardo, +1,9 °C a Milano).

Quanto alle precipitazioni, nuovi record minimi secolari sono stati raggiunti sulle regioni nord-occidentali (a Torino, Gressoney, Oropa, Varese, Milano), dove più si è avvertita l'influenza degli anticicloni, mentre procedendo verso Est, pur sempre in un contesto di spiccato deficit, l'anomalia secca è stata meno accentuata: a Modena è stato solo il 40° anno più secco in una serie di 193 anni (un caso in media ogni 4,8 anni), a Pesaro il 41° in 151 anni (un caso in media ogni 3,7 anni).

La stazione di Borgo Grotta Gigante, sul Carso Triestino, con i suoi 1218,3 mm totali si è perfino avvicinata alla media (prossima a 1300 mm/anno), per lo più a causa di un settembre estremamente piovoso (512 mm concentrati peraltro in pochi eventi; un record dall'inizio delle misure nel 1967 non solo per settembre, ma per qualunque mese dell'anno!).

Al Sud, tra le località più secche segnaliamo Catania, dove il pluviometro SIAS (via San Francesco La Rena) ha chiuso l'anno con 365,2 mm, minimo nella serie iniziata nel 2002.


Anomalie di temperatura media annua 2022 in Italia: è stato un anno troppo caldo in tutto il Paese, ma soprattutto al Nord-Ovest, dove le elaborazioni del CNR-ISAC di Bologna confermano scarti dalla norma prossimi a 2 °C, in buon accordo con quanto rilevato dagli osservatori storici considerati in questo articolo.
 

Serie CNR-ISAC delle anomalie termiche annue a scala nazionale in Italia,
dal 1800. Alcune informazioni fondamentali:

1) il 2022 è di gran lunga l'anno più caldo della serie (+1,15 °C rispetto al 1991-2020), e supera di 0,40 °C il record precedente del 2018 (+0,75 °C);

2) i cinque anni più caldi in oltre due secoli sono tutti concentrati dal 2014 in poi, e i dieci più caldi dal 2003 in poi, a testimonianza della drammatica accelerazione del riscaldamento atmosferico;

3) in 223 anni la temperatura media nazionale è aumentata di 2,4 °C.
 



Maggio, giugno, luglio, ottobre e dicembre hanno tutti raggiunto la seconda posizione tra i più caldi della serie termometrica nazionale e, benché nessun mese del 2022 - preso singolarmente - sia stato da record, proprio l'estrema persistenza delle fasi calde ha contribuito al nuovo primato plurisecolare su scala annua. Solo l'inizio della primavera ha proposto un intervallo di temperature moderatamente sotto media.


Serie delle temperature medie annue a Torino-centro (dati attuali della stazione Arpa Piemonte di via della Consolata) e al Collegio Alberoni di Piacenza. In entrambe le località il 2022 è stato l'anno più caldo, con superamento del caso precedente più marcato a Torino.
 

Serie CNR-ISAC delle anomalie pluviometriche annue a scala nazionale in Italia, dal 1800. Alcune informazioni fondamentali. Con un deficit complessivo del 30% rispetto al trentennio 1991-2020, il 2022 è l'anno più secco insieme al recentissimo caso del 2017. Tuttavia, date le temperature più elevate che hanno intensificato l'evapotraspirazione da suoli e vegetazione, non ci sono dubbi sul fatto che il nostro Paese abbia sperimentato nel suo insieme
le peggiori condizioni di siccità in oltre due secoli.

Inoltre, la linea nera della media mobile, che permette di cogliere meglio l'andamento di fondo di un parametro con forte variabilità interannuale, tocca il punto più depresso delle serie, indicando che siamo di fronte a un episodio secco prolungato e che il 2022 segue un gruppo di anni già fortemente deficitari cominciato nel 2015 (con l'eccezione del piovoso 2018).


Carta delle precipitazioni totali del 2022 in Italia, elaborata dall'associazione Meteonetwork (carte periodiche e archivio consultabili qui).
Per quanto la rete di stazioni MNW sia meno fitta su zone montane soggette di solito a piovosità più abbondante, l'immagine è altamente rappresentativa della distribuzione nazionale delle precipitazioni, ed è peraltro l'unica che sia disponibile liberamente al pubblico. Con i toni giallo-chiaro si identificano le zone più asciutte, con meno di 400 mm annui: la Valpadana occidentale, parte delle Marche meridionali, del Tavoliere, e i settori sud-orientali di Sardegna e Sicilia.
Poche le zone che hanno ricevuto oltre 1000 mm, per lo più sulle estreme Alpi orientali e sul Carso, sull'Appennino Tosco-Emiliano e sul versante tirrenico dell'Appennino meridionale, soprattutto in Campania, subissata da piogge alluvionali nel tardo autunno.

In termini di anomalia pluviometrica nazionale, la stima ottenuta dalla rete MNW (rispetto alla base dati ERA5 1981-2010), pari a -36%, è confrontabile con quella di -30% ottenuta dal CNR-ISAC rispetto al periodo 1991-2020.
Il Nord-Ovest, parte del Nord-Est, del Centro e la Sicilia sud-orientale sono le zone in cui il deficit è stato maggiore (oltre -40%).
Le poche aree sopra media sono localizzate per lo più sull'Appennino meridionale e in Sicilia occidentale.
 

Torino è la città italiana in cui il deficit di precipitazioni del 2022 è stato più sbalorditivo: i 310,2 mm di pioggia e neve fusa raccolti dal pluviometro Arpa Piemonte di via della Consolata è il minimo assoluto nella serie dal 1802, a grande distanza dal precedente che spettava al 1871 (405 mm), e costituiscono appena un terzo (35%) della norma 1991-2020.
Valori analoghi sono stati confermati anche da altre stazioni nei dintorni: 335,8 mm al Parco delle Vallere (Arpa Piemonte), 336,4 mm ai Giardini Reali (Arpa Piemonte), 344,6 mm all'Istituto di Fisica dell'Università, 354,4 mm al Bric della Croce (sulla collina a Est della città, stazione rete Aeronautica Militare).

Le pianure occidentali del Piemonte, infatti, sono rimaste in ombra pluviometrica rispetto alle Alpi anche nel tardo autunno 2022, quando molte regioni italiane, specie al Nord-Est e sul Tirreno, ricevevano copiose precipitazioni da Ponente e Libeccio, anche alluvionali come accaduto
il 26 novembre a Ischia.


Anomalia secca sempre intensa, ma meno marcata, all'osservatorio del Collegio Alberoni di Piacenza. Terzo anno meno piovoso nella serie dal 1871 (488 mm) dopo i casi del 1929 (469 mm) e del 1952 (405 mm, minimo storico). L'intera serie piacentina è stata digitalizzata a partire dai registri originali dal socio e collaboratore SMI Maurizio Ratti, e verrà analizzata in un libro della collana SMS "Memorie dell'atmosfera" la cui pubblicazione è prevista nel corso del 2023.


La distribuzione delle anomalie annue e nazionali di temperatura e precipitazioni (fonte: CNR-ISAC) conferma che il 2022 è stato l'anno più estremo almeno dal 1800 per combinazione di caldo e siccità. Il pallino rosso di riferimento si trova infatti nell'angolo più in alto a sinistra del grafico a dispersione, simile solo al 2017 che tuttavia fu meno caldo. La sua collocazione molto discosta dalla "nuvola" della quasi totalità degli altri punti segnala l'estrema rarità ed eccezionalità dell'episodio caldo-secco. All'opposto (in basso a destra nel grafico) troviamo il 1814 e il 1855,
molto freddi e ricchi di precipitazioni, non a caso in corrispondenza delle ultime due fasi di culmine della Piccola Età Glaciale.


2022 IN ITALIA: GLI EVENTI DA RICORDARE

Nel quadro di un'annata estremamente calda e secca, si è comunque verificata una serie di eventi meteorologici variegati e talora dannosi, tra cui spiccano la tempesta di vento del 18 agosto tra Spezzino, Toscana e Nord-Est, l'alluvione del 15 settembre nelle Marche e la serrata sequenza di perturbazioni da Ponente di ottobre-novembre con esito spesso alluvionale soprattutto in Campania e Sicilia occidentale (e in particolare il 26 novembre a Ischia). Leggi qui la cronaca meteorologica 2022 con gli episodi più degni di memoria.


QUINTO ANNO PIU' CALDO NEL MONDO,
SECONDO IN EUROPA,
E IL PIU' CALDO IN TUTTO IL SUD-OVEST
DEL CONTINENTE

Il 10 gennaio 2023 l'agenzia di monitoraggio satellitare della Terra EU-Copernicus (servizi sui cambiamenti climatici e il monitoraggio dell'atmosfera, C3S e CAMS) ha diramato l'analisi delle anomalie climatiche del 2022 in Europa e nel mondo. Di seguito riportiamo alcuni messaggi fondamentali:

* dall'inizio delle osservazioni satellitari nel 1979 (ma in realtà anche in oltre un secolo e mezzo...) il 2022 è risultato il 5° anno più caldo nel mondo con 1,2 °C sopra la media del periodo preindustriale (1850-1900).
Tutti gli ultimi 8 anni (2015-2022) hanno mostrato anomalie superiori a +1 °C, e sono stati anche gli otto più caldi (secondo la serie del MetOffice britannico il 2022 è in sesta posizione, ma il significato climatologico non cambia minimamente; il posizionamento in classifica può variare sul filo dei centesimi di °C di media globale in base a differenze nei metodi statistici utilizzati nelle analisi da parte delle varie agenzie che analizzano le temperature planetarie).

* l'Europa è il continente che si sta riscaldando di più al mondo, con velocità doppia rispetto alla media planetaria;

* in Europa il 2022 è stato il secondo anno più caldo dopo il 2020, a scala continentale, mentre è stato il più caldo in assoluto in tutti i Paesi dell'Ovest e del Sud fino a parte dei Balcani: Regno Unito, Portogallo, Spagna, Francia, Lussemburgo, Svizzera, Italia, Slovenia, Croazia e Bosnia- Erzegovina;  

* ripetute ondate di calore associate a carenza di piogge hanno colpito il continente da maggio a ottobre (l'estate 2022 è stata la più calda mai registrata in Europa), determinando storiche magre fluviali, incendi forestali e perdite di produzione agricola e idroelettrica.
In Francia, Spagna, Germania e Slovenia si sono rilevate le più elevate emissioni da incendi da almeno un ventennio;

* un nuovo episodio di mitezza eccezionale ha interessato gran parte d'Europa tra fine dicembre 2022 e inizio gennaio 2023, culminando proprio a Capodanno: gelo assente fin oltre Stoccolma e nuovi primati nazionali di temperatura massima per gennaio in Polonia (19,0 °C), Danimarca (12,6 °C), Repubblica Ceca (19,6 °C), Olanda (16,9 °C), Bielorussia (16,4 °C), Lituania (14,6 °C) e Lettonia (11,1 °C). I 18,9 °C di Varsavia (17 °C sopra media!) hanno sbaragliato di 5 °C il precedente record di gennaio (fonte: esperto di temperature estreme Maximiliano Herrera). Un episodio che nel breve periodo allevia gli effetti della crisi energetica, ma è lo specchio di una crisi climatica sempre più grave e impattante a lungo termine (approfondimento sugli estremi di caldo e freddo del periodo in Nord America ed Europa);

* infine, sempre l'agenzia Copernicus segnala che la concentrazione media planetaria di CO2 atmosferica nel 2022 ha toccato 417 ppm (parti per milione), nuovo record, +2,1 ppm rispetto al 2021.
 

Anomalie di temperatura dell'aria in superficie nel 2022 nel mondo: prevalgono i colori rosa-rossi delle anomalie positive (più caldo della norma 1991-2020), rispetto agli azzurri delle anomalie negative (più freddo della norma). Spicca il caldo eccessivo in Europa, Groenlandia, Africa nord-occidentale, Artico russo, Medioriente e Penisola antartica, mentre - all'opposto - si nota l'estesa fascia più fredda del solito nel Pacifico tropicale per effetto della fase "La Niña". Solitamente gli anni "La Niña" sono globalmente un po' più freschi proprio per l'affioramento di acque fredde nel Pacifico al largo del Sud America, ma ciononostante il 2022 è stato comunque il 5° o il 6° anno più caldo almeno dalla metà dell'Ottocento, a causa dell'impronta di lungo periodo del riscaldamento globale antropogenico
(fonte: 2022 Global Climate Highlights, Copernicus Climate Change and Atmosphere Monitoring Services).
 



Anomalie di temperatura in Europa nel 2022: il caldo eccezionale ha avuto il  suo centro nella fascia di territorio compresa tra i Pirenei e il Nord-Ovest italiano, con scarti di temperatura media annua dalla norma 1991-2020 prossimi a +2 °C (fonte: Image of the Day -  European Union, Copernicus Climate Change Service data).

Piazzamento del 2022 nella classifica degli anni più caldi nei vari Paesi d'Europa: anno più caldo in assoluto in tutto l'Ovest e Sud-Ovest, nonché su parte dei Balcani. Secondo in Belgio, Germania, Austria e Montenegro. Terzo in Olanda e Albania, mentre altrove si è collocato dalla quarta posizione in giù (fonte: 2022 Global Climate Highlights, Copernicus Climate Change and Atmosphere Monitoring Services).

 

Ricordiamo che agli estremi di caldo e siccità del 2022 in Europa, ma anche in altre regioni delle medie latitudini boreali, hanno contribuito i cambiamenti climatici indotti dal riscaldamento globale antropogenico, come hanno attestato gli studi di attribuzione meteorologica eseguiti dal gruppo di ricerca internazionale "World weather attribution" (leggi gli approfondimenti dedicati ai 40 °C di luglio 2022 nel Regno Unito, alla precoce calura in India e Pakistan di marzo-maggio 2022, e in generale agli eventi dell'estate 2022 nell'emisfero Nord).
 

ALTRI LINK

Bilancio climatico del 2022 in Piemonte (ARPA Piemonte) e in Liguria (ARPA Liguria).

Bilancio climatico del 2022 a Milano (Osservatorio Milano-Duomo)

L'estate 2022 in Emilia Romagna (ARPAE).

Il 2022 in Francia, Svizzera, Regno Unito.

Analisi sulle temperature globali del 2022 (blog scientifico RealClimate).



GRAZIE A...

... tutti i soggetti ed enti che hanno condiviso e pubblicato dati e informazioni, in particolare i soci e corrispondenti SMI Maurizio Ratti (osservatorio di Pontremoli), Gennaro Di Napoli, Paolo Fantini (osservatorio di Parma), Luca Lombroso (Osservatorio Geofisico di Modena), Orietta Cazzuli (ARPA Lombardia, osservatorio di Milano-Brera), Alessio Bozzo e Filippo Orlando (osservatorio di Rovereto), Paolo Valisa (osservatorio di Varese, Centro Geofisico Prealpino), Alberto Nobili (osservatorio Valerio di Pesaro), Piero Paolucci (osservatorio di Urbino), Marco Vassallo (osservatorio di Imperia-Porto Maurizio), Roberto Pedemonte (per l'osservatorio universitario di Genova), Renato R. Colucci (CNR - Istituto di Scienze Polari; per l'osservatorio carsico di Borgo Grotta Gigante gestito dalla Società Alpina delle Giulie).
Inoltre, Luca Maraldo (Provincia Autonoma di Bolzano, Ufficio meteorologia e prevenzione valanghe), Igor Torlai (Centro Funzionale della Regione Autonoma Valle d'Aosta), Luigi Pasotti (SIAS, Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano), nonché il Copernicus Climate Change Service/ECMWF, il CNR-ISAC di Bologna (in particolare nella persona di Michele Brunetti), ARPA Piemonte, l'osservatorio meteo-sismico del Santuario di Oropa, l'Opera Pia Alberoni di Piacenza, MeteoSvizzera.

 

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